domenica 6 dicembre 2015

Parole d’Amore.


Se fossi nuvola
su Te gocciolerei
di gocce fine e fitte…
e chiederei poi al Sole
un raggio bianco…
che io poi scomporrei…
per farne arcobaleno
che posi su di Te
gli estremi suoi…
uno sul cuore
e l’altro sul tuo sesso.

martedì 24 novembre 2015

L’Amore non fatto.





Ricordo la sera
in cui quei pensieri…
estranei al momento
che avremmo vissuto…
si posero lì…
tra me e le tue gambe...
che aperte e arricchite
dall’autoreggenza…
calzate di lucido nero di spillo
mostravano labbra
celate agli sguardi.

Un caldo raccolto
che andava raccolto…
-ma questo non fu-
poiché il mio pensare
planò come falco
artigliandomi stretto…
mi portò via...
e vidi quel roseo
adornato di nero
restare qualcosa toccato
e non preso.

venerdì 20 novembre 2015

Flash


Nell’ore del mattino...quand'è primo...
pure se sveglia...la Vita ancòra dorme
e s’àncora alla fonda del sogno c’ho sognato.

Nel mare del mio sogno il fondo non è fondo.

Il mare è calmo e puro e Te...che sei Sirena...
sul fondo sei posata tra le carezze morbide
di posidonie erotiche.

venerdì 6 novembre 2015

La porta è aperta.

Foto: Jacopo Serafinelli

Il Buio qui...e laggiù...
la luce in mezzo...
poi ancora luce.

C'è chi ci spera...
ma è tutta un'illusione.

La porta è aperta...andate...
passando oltre perderete tutto.

Bagnatevi di luce...ahh...
ma poi c'è il Nulla…!

La Morte è generosa
e vi risparmia anche lo sconforto
d’aver creduto in Vita
a un’altra Vita.

domenica 25 ottobre 2015

Poesia per Te.


Sei quel che sei…
distante vicinanza…
strana presenza che si fa ricordo
della mia mano incerta e delle labbra…
tue…
che lì…nella penombra …aperte e mute…
incerte anch’esse…
sono rimaste senza quel sapore...
ed io...
senza quel tocco del morbido bagnato…
in due...
con l’imbarazzo che ci fa ragazzi.

mercoledì 30 settembre 2015

La Poesia del Fiore


Lui stava lì...in bilico.

Sospeso sul suo stelo...
che profumava l'aria...
quando reciso fu...e messo in vaso.

Morì così...
tra ammirazione e...
e sniffi del suo corpo...!

sabato 26 settembre 2015

Alien dietro l’angolo


Bella serata bella cena belle chiacchiere col bicchiere mezzo pieno e rosso pure buono che ad andar giù sembrava non soffrisse affatto del fatto di non essere più nel”Litro”di vetro poggiato sul tavolo e sulla tovaglia di carta da leggere…stronzatelle ma che andavano bene con la brusca all’aglio…quindi mangia bevi parla musica conto giubbo sigarette sull’uscio.
Fuori cazzate saluti risate qualche battuta parafilosofica e Ciaooo!!! Vado solo per i vicoli…dove ho messo la macchina?? Boh cerco giro cerco giro l’angolo inciampo cado..porca!! ma che è stato? Guardo indietro sul marciapiedi un ammasso nero simile ad un grosso rospo con la bocca come una ciabatta con la suola scollata suola che pendeva sul prominente petto(o pancia?) quasi colore dei chiusini in ghisa respira da sax sfiatato braccia e gambe come le vecchie scope dell’A.M.N.U.(Azienda Municipalizzata Nettezza Urbana) quelle col manico di legno con la sagina in fondo si muove poco ma si muove..allora non è un sacco della spazzatura gettato lì così da qualche stronzo zozzone!!! Mi rialzo con un senso di incapacità a dire una sola parola fissando quegli occhi occhi? Palle gialle no occhi! E da quella specie di tubo corrugato tra palle cioè occhi e ciabatta cioè bocca un sostanzioso rivolo di “Coccolino concentrato rosa” . Ferito? Gonfiato di botte? Malato? Sì una delle tre cose ma senza preferenza per una in particolare pensieri veloci frullanti all’istante alla vista ravvicinata di quel..quel.. quell’Alieno? Scappo sto per scappare perché non lo so ma il comune senso della sicurezza personale in barba al senso della solidarietà è sbucato fuori dalla cantina profonda delle mie origini piccolo borghesi..merda è ancora potente sto senso del cazzo. Insomma sto per “sgommà” quando… ACTRGOM TAII TAII.. Makbat makbat….
Almeno così ho capito ma capito che? Cheee?.. dico..c’hai detto? ACTRGOM TAII TAII.. Makbat makbat..ripete forse vedendo che io ho mosso le labbra ma certo che pure lui/lei avrà pensato che hai detto?
ACTRGOM TAII TAII.. Makbat makbat…. Ripete e allunga la scopa di sagina verso di me che retrocedo in difesa rimane lì così con la scopa tesa e le palle gialle liquide che sembrano led bagnati dalla pioggetta che intanto ha cominciato a scendere dal cielo violastro sopra le case del ’22 rientro dalla difesa e non so come rimetto in cantina il sentimento piccolo borghese che mi aveva colto di sorpresa tendo la mano verso la scopa l’afferro e tiro su tutto quel peso che pesava sul marciapiede mi si spiaccica addosso sento la pelle tipo plastica sulla mia guancia rabbrividisco un pò schifato…poi un vortice spiroidale alcoolico e mi ritrovo abbracciato ad un sacco dell’ex A.M.N.U. ora A.M.A. che mi dice: A.M.A. L’ALTRO COME TE STESSO con una voce sicura ma fetente di cassonetto.
Qui mi sono accorto che il vino dal”Litro”di vetro ad arrivarmi in testa c’ha messo un niente come anche la canna che m’ha passato il Secco! Ma poi ho pensato pure che in realtà d’Alieni qui ce ne sono un cifra e vengono da mondi alieni come Romania-Albania-Turchia-Afghanistan-Packistan-Cina-India-Ghana-Etiopia..e..e… il“Litro” bevuto mi offusca e non ricordo più l’elenco ma devono essere tante le Galassie di provenienza degli Alieni.


Ho aiutato un Alieno e non sono morto nemmeno ferito lo racconterò ai miei amici piccolo/medio borghesi..ma tanto non mi crederanno!

giovedì 24 settembre 2015

Particolari


Lo spazio tra i passi
La crepa del tronco
Un pinolo in germoglio
La formica isolata
L’orma del cane
Lo sputo sul sasso
…mi ricorda dell’uomo
La piuma d’uccello
Un seme che vola / d’ailanto
Una mantide prega
Il sentiero che curva
Un ciuffo di lana preteso dal rovo
Il ronzio di un insetto
La striscia di serpe
…e il fruscio del suo andare
La tristezza del rudere...esaltata dall'erba
consolato dall'edera
Lo scorrere d’acqua
La presenza di ninfa
≈≈≈
La mia ombra insistente
Il mio essere qui
tra frammenti di mondi
nel silenzio…in silenzio
anch’io mi f r  a   m    m     e      n       t        o


domenica 20 settembre 2015

Post censurato su G+


Vediamo se ri-sparisce...!

Riposto...e faccio presente che questo post è stato cancellato immediatamente...
senza che nessuno abbia manifestatamente protestato...
se qui deve funzionare così...a me non sta bene...! 

Il corpo umano non offende...e in questa immagine non c'è pornografia...! 

Bigotti e bacchettoni...razzisti e omofobi...hanno rotto i coglioni...! 
Il 2015 è quasi finito...il futuro è presente...e ancora state ai tempi dell'Inquisizione...! 
Peccato che non potete usare i suoi metodi...eh...? 

°°°°° 

Questo sotto...comunque era il post...testo e immagine...!
Censurato 2 volte...repentinamente...!

Voglio proprio vedere se la "Commissione censura" di G+ considererà questa immagine...
che secondo un "sano" giudizio comune...
sicuramente verrà considerata bella e gradevole alla vista...
ebbene voglio vedere se verrà considerata oscena e quindi censurata... 
quando poi...immagini come quelle del bambino sulla spiaggia... 
oltraggiato...oltre che dai media...anche da quel bastardo che sapete bene... 
vengono lasciate in bella mostra...! 
...e non sempre...e solo dopo ripetute segnalazioni e proteste... 
vengono eliminate...!

Jacopo

Foto: FTV Girls.com



mercoledì 29 luglio 2015

Metaforico naufragio.


Viscide sponde roccee...
all’annaspo del naufrago
scherniscono la mano.

Sinuose correnti invertebrate
carezzano maligne le caviglie.

Abissi in trepida attesa
dal nero in basso invitano ad andare.

Gorgogliano in bolle promesse di morte.

Il corpo che solido nel liquido dispera...
somiglia a poseidonia strappata a prateria...
flaccido contro il duro delle onde

Naufragio di una vita...
or che la nave è persa
rimane la risacca tra rocce color sangue.

Chissà se dalla plancia di comando
e avendo sotto stazza di metallo...
sentivasi potente ed immortale
come fosse del mare imperatore.

Con quel che di lui resta...
ora fan festa
granchi veloci e pesci di scogliera.

Tutto ritorna pur se in altra forma...
ed altre formae vitae
da quella forma traggono energia.

* così è se vi piace.


domenica 5 luglio 2015

La grotta.


Mi rifugio nella grotta
qui scavata dal mio Io.

Guardo il fuori dal di dentro…
troppa lotta c’è all’imbocco
di quest’antro contro bombe
che bombardano la vita.

Non sto qui per debolezza…
ma il bisogno di riposo
si fa spesso disperato.

Quando posso…assai di rado…
vengo qui nel buio fitto
del mio solitario Io...
dentro il cerchio per il fuoco
brucio ceppi termitosi...
che la vita vada in fumo…questa…
non mi dà nessun dolore.

Sono solo miei pensieri
messi insieme mentre il fumo…
sinuossando…
sale in alto ad annerire
questa volta troppo bassa.


giovedì 25 giugno 2015

Cloaca Massima (Ignavia)

Ricordo...e ricordo la mia amica Pozzanghera...e le tante cose pensate e scritta insieme...
Pozzanghera cara amica mia...ti ricordi questa...scritta insieme...quel giorno che passammo sul ponte? Ricordi...pensavamo le stesse cose...nello stesso momento...quasi sembravamo una sola persona...!



Lo vedo a 2 metri dall’acqua…quella verdastra del Tevere
seduto che guarda il fiume incurante.

Dietro lui la cloaca…quella Massima…quella storica
la sua incredibile stanza…monolocale semiarredato.

Tre pareti ed un vuoto sul fiume…ed in mezzo un rigagnolo d’acqua di Roma.

Sotto la volta ad arco...letto...dispensa e stenditoio.

Caspitaaa anche l’angolo cottura!!!

Un filo teso da parete a parete e sopra una coperta che tirata crea privacy...
una parete mobile...veramente una chicca d’arredo.

Poi vuoi mettere la vista? mica da tutti...Ponte Palatino...e l’Isola Tiberina
e oltresponda guarda...Trastevere.

E la sera...ahhh la sera! che dire del Lungotevere?

Platani e lampioni...una poesia!

Si è accorto che guardo…mi guarda a sua volta
fa cenno...che dice? ah...forse saluta.

Ma credo che dica: che cazzo te guardi da sopra quel ponte?

Vuoi stà al posto mio? Mi casa es tu casa...che dici?...ce vivi? contenta e felice?

Capisco che dice e mi sento diversa!

Diversa da che? dal peggio o dal meglio?...da lui malestante o da noi benestanti?

Domande irrisolte ne avevo già tante adesso rincaro la dose e ci penso.

Mi sento un po’ male...ma alfine che importa...è lui mica io!

Che brutto pensiero...che brutte radici!

Bisogna che prenda un trattore e le estirpi!

sabato 20 giugno 2015

Convinzione.



Se fosse l’aria smossa
da l’ala d’un uccello
sarebbe più pulito e mosso…
il tuo pensiero.

Ma è fermo…
come un sasso ‘n fondo al fosso.

Muore d’ipossiemia…
e tu…seduto…
oppur seduta sulla sponda…
lasci che muoia…
convinto oppur convinta…
come t’hanno…
che quello che tu vedi
è solo un sasso
gettato da qualcuno
dentro al fosso.

lunedì 8 giugno 2015

Non essere del posto


Il mio di palpitar certo è rimasto
nei vicoli di dietro all’angiporto...
nel mio mettere passo dopo passo
sapendo di non essere del posto.

Straniero ad un Amore d’altro spazio…
che ho amato...ed amo adesso.

L’amarlo mio…però…
è quasi come un sogno…
perché il reale me ne tien disgiunto.

Parlare è vano...oppure sembra strano...
oppure è...
qualcosa che non solve l'insoluto...!

venerdì 5 giugno 2015

Stanco.


brevità poetica

Dentro si sente un peso…pesare.

Zavorra di stiva ch’è buia nel buio...
nascosta alla luce di Sole e di Stelle

…lei pesa…!

lunedì 4 maggio 2015

Stanchezza



Ci sono giorni che vorrei sparire…
o esser vento che passa tra le foglie…di un albero del pane.

Vorrei sentire l’ali degli insetti…
senza parole umane…passare e andare via
su traiettorie sottili ed imprecise
come soltanto loro sanno fare.

Anzi no vento…ma proprio uno di loro…
che so…un’effimera…che vive un solo giorno…
ma almeno non invano.

lunedì 27 aprile 2015

DivertirlaMente.

Se avessi saputo
che sapendo di sapere
quel che non sapevo
avrei saputo che il saperlo
mi avrebbe indotto a sapere
di non sapere un sacco di cose
che pensavo di sapere.

Sapendole ho saputo
che saperle
semplicemente mi fa stare peggio
che se avessi saputo
di non sapere niente.

Sapere di sapere
fa sì che il dubbio di non sapere tutto
diventi ansia di sapere ancora.

Sapere se c’è altro da sapere
per togliere ogni dubbio
di non sapere tutto.

...e quando poi sai tutto
non sai ancora
se tutto è proprio tutto
o c’è dell’altro.

giovedì 16 aprile 2015

Reparto P.


Occhi che guardano il fuori del niente...
incerti passi su orme d’incerto...
muoversi piano di mani silenti.

Gesti che sanno d’amaro…alla vista.

Delicatezze sorrise da dentro.

Ombre che dormono le ore del tempo
sopra un letto che s’è fatto mondo.

Storie di storia
non scritta sui libri...
storie che il mondo non vuole sentire.

 C’è un’aria tranquilla
di molla in tensione.

mercoledì 8 aprile 2015

Un discorso di...tempo fa.


No no no...così non va...certo che no!
Sai tutte quelle debolezze...quelle paure che ti porti dentro
come fossero organi interni...visceri della tua anima...altro che del tuo corpo!
E poi vorresti che io mi adattassi...ma adattarmi a che?
Ad essere una parte secondaria della tua vita...che poi...tua non è...se andiamo a guardare ben bene.

Dici bene tu! Non è mia...ah magari non lo fosse!
Guarda che non mi sono scelto niente e... e... tirarsi fuori da ciò che non si è scelto...
ti assicuro...non è cosa...non è cosa...va bè lasciamo stare...tanto...

Poverino lui...c’ha i problemi...lui!...figurati chi ti sente! ah!

Allora secondo te...io mi farei carico di problemi inesistenti...
come se il problema fosse comprare pesce invece di carne?
Ma tu guarda che presunzione credere di poter...

Poter cosa...cosaa?
Tu non hai il coraggio di fare quello che andrebbe fatto... e basta.
Lasciare che si fottano...ommeglio si fotta!

Eccerto...ora sta a vedere che dovrei lasciare che tutto...dico tutto...
vada più a puttane di quanto già non ci sia andato.
Certo...così dopo mi sentirei più leggero no? Più libero.
Più libero forse sì...anzi di sicuro ma...libero vorrei sentirmici senza sentirmi contemporaneamente responsabile di...di...lo sai cosa!...respon...

Di cosa...della tragedia che sempre paventi? Ma daii...dai... che qui l’unica tragedia sei tu.
L’altra...l’altra...quella che ti senti incombere sulla testa...quella...è solo una messa in scena!
Si...una messa in scena di quella...quella...quella là insomma.

Stavo dicendo...
responsabile di aver abbandonato qualcuno che nonostante gli sbagli commessi...commessi perché qualcosa nella sua capoccia non funziona...ha bisogno d’aiuto e...
e guarda caso l’unico che può farlo, sfortunatamente per me...sono io.
Perché io lo so...tu no...che se non lo facessi...finirebbe male...
tutto molto ma molto male.
Quindi sono costretto a fare qualcosa che farei volentieri a meno di fare. Ma tanto è inutile...se uno non c’è dentro...non può capire come ci si sente!

Ah...e così facendo credi di far bene eh!
Credi che la cosa possa risolversi nel senso che speri!
Che poi...che cosa speri ancora non l’ho capito.
Speri che torni tutto come prima...prima diciamo così...della “malattia”...eh? Povero illuso che sei!
Ma apri gli occhi...non vedi che sei usato!

Ma usato da chi...da una che non ha saputo nemmeno far buon uso della propria vita?
...e che ora dipende da me...da me che sono stato coinvolto nella sua “malattia”.
Sai...l’odio viscerale...può trasformarsi in qualcosa che somiglia alla pena...strano eh?
Non l’avrei mai pensato...cazzo...se uno odia...odia!
E invece adesso sono proprio in questa situazione di merda.
Odiare...t’assicuro...è liberatorio! Provare pena...ti lega...ma ti lega in un modo che non ha nulla in comune con l’amore...l’amore è una libertà dell’anima...la pena è una costrizione!
Posso amarti? Sì...posso amarti...ma non come avrei voluto...
posso amarti come si ama il pensiero di un amore che avrebbe potuto essere...se le nostre vite si fossero sincronizzate col tempo e lo spazio...ma non c’è stata sincronia prima d’adesso...che è tardi!
Amore e costrizione non possono convivere.
Prima c’era l’odio...che mi rendeva libero...libero di lasciare che si fottesse...ma poi...ma poi...è
difficile capire...è difficile a spiegare!

Mhh...mhh...un amore che avrebbe potuto essere!

Già!
Guardiamo in faccia la realtà...anche quella del corpo...della materia e di quello che dentro lei si nasconde!

Già!

mercoledì 25 marzo 2015

…e il pensiero lo sa!


Aprendo la mano si ritrovò nel palmo solo il palmo...e questo lo lasciò titubante nello sguardo e nel pensiero perché...in effetti...la sorpresa di non avere niente che facesse sentire un po’ di peso...o perlomeno di volume...fu talmente inaspettata che il non vedere quello che effettivamente non c’era...sembrò quasi un cadere nel buco nero che si apre talvolta...improvvisamente...nei sogni.

Volò giù e giù...nella sua mente...in quel vuoto profondo ricco di nero scorrere del tempo...le pupille al massimo del loro diametro...cercando di cogliere guizzi della sua vita...perché una vita c’era stata...o almeno era quello che il suo cervello squittente suggeriva mentre il corpo cadeva nell’incertezza di un vissuto passato...che ora...in quel nero verticale...non offriva moschettoni di sicurezza nei quali cercare salvezza da un impatto finale e devastante che sembrava non arrivare mai...ma che si percepiva chiaramente in fondo a quel buco immateriale...le cui pareti scorrevano veloci dal basso verso l’alto.

La voce non usciva dalla bocca ma il pensiero...invece...stava uscendo dal corpo come fa un paracadute dal suo sacco...ed ecco il corpo allontanarsi e sparire nel nero...!

Ma quale luce in fondo al tunnel...non c’è luce in fondo al tunnel...c’è solo la fine del tunnel...lo schianto e poi nulla...e il pensiero lo sa...!

...e si cerca di ingannarlo per ingannare la paura.

lunedì 16 marzo 2015

Il Tempio


Serpeggiano parole tra colonne di pensieri
tra erba nera che la notte invidia...
l’antico tempio del pensare umano
sonnolento si staglia in vana attesa
di riti antichi dichiarati morti da chi accartoccia parole e sentimenti
vendendoli sul banco come merce
tagliata a tranci grossi e puzzolenti.

Giunto a fatica dalla valle in cima...
mi inchino innanzi all’imponente ombra...
che marmorea...rimane imperturbata e fredda
come corpo su ferale terra.

Nei dintorni...silenzio...solo grilli...!
...sentinelle di briciole tra l’erba
di qualcosa un tempo stato grande.

Resto in silenzio...penso .

Penso che ognuno ha dentro questo tempio
ma non è un gran custode del tesoro
se lascia che vento sole pioggia fuoco...
e quanto più sia in grado di aggredire...
si porti via qualcosa che c’è dato
per celebrare riti a uomo e donna...ad animali e piante e pietre...agli elementi tutti...
al mondo che sorregge il nostro peso.

Mettiamoci un berretto con la scritta
CUSTODE di ME STESSO


* e stiamo attenti ai ladri di armonia

lunedì 2 febbraio 2015

Respirare


Ci sono Amori che vivono nell’aria
e intorno ai corpi danno un più respiro.

E m’entra un’aria dentro…che sei Tu…!

Ma il Tempo s’è sbagliato a far di conto…
non torna dell’incontro il tempo giusto.

Il  Tempo…quello ch’ora noi viviamo
conta due vite condivise ad “altro”…
un “altro” che sembrava o era bello…
che adesso è come il peso d’un fardello

Ma io respiro…come lo fai Tu…
e respirare è uguale al mio pensarti.

venerdì 23 gennaio 2015

'n giorno come 'n antro.

Questa l'avevo già pubblicata su G+...ma è un pezzo della mia infanzia e adolescenza!...e la voglio anche qui...nel mio spazio personale...!


Oggi so’ ripassato…‘n po’ pe’ caso…
‘n po’ perché me c’ha portato er core…
ner posto in do’ so’ stato regazzino.

Drento ‘sta casa c’ho vissuto bbene…
era de proprietà de gran signori 
tutta la villa…eeh sì…mica era nostra! 

Noi vivevamo sotto ar pian tereno
nell’interato…però co’ ‘n ber giardino. 

Mi madre se faceva ‘n mazzo tanto…
mi padre s’arangiava d’ambulante 
pe’ rimedia’ du’ lire pe’ l’affitto 
e da magna pe’ me e pe’ mi fratello. 

Qui c’ho passato ‘n’undicina d’anni
si m’aricordo…dar ’55… 
fino a la fine der 66. 

So’ stati anni de sorisi e amore 
mischiati co’ i probblemi der campa’. 

Mi padre se n’è ito da ‘na vita…
mi madre…se n’è ita du’ anni fa! 
…e io ‘gni tanto vengo qui a vedemme
usci’ da quer cancello ‘n carzoncini… 
vede’ mi madre ch’esce a fa la spesa… 
mi padre…monta’ su la Lambretta…e annà! 

...'n giorno come 'n antro...ma speciale!




lunedì 19 gennaio 2015

Attività sinapsoidale

Il solito mio modo di scrivere...iscrivibile...!  Perdonatemi...ma mi piace tanto...ma tanto!  :-)

Il pensierino delle cose che girano nella storia della mia vita somiglia allo sciamare delle api intorno al favo…favoloso centro di raccolta del miele…dolce contenitore di cose sognate sperate raccolte vissute stipate in un album ad esagoni regolari cellulari scomparti della memoria rigorosamente in penombra conservativa di freschezze vissute nello scorrere temporale di un crescere fisicamente tangibile e di uno talmente rarefatto che pensare di esserne io l’essenza mi fa rabbrividire d’amore ed odio in maniera così violenta che il cervello rifiuta il play ed il replay di quella che per me è sempre una prima visione assoluta in una enorme sala con me solo ed unico spettatore mentre nel buio cinematografico passa l’omino dei pop corn gelati e mostaccioli triste anche lui nel vedermi triste in quella solitudine che non promette nulla di buono per i suoi incassi serali…povero omino della ristorazione…non potrai ristorami con i tuoi snacks il tuo incasso sarà nullo ed il mio dolore sbancherà quest’anima lasciandola priva di ogni possesso presunto o reale che sia uno sbanco senza resto…senza possibilità di rivalsa…sbanco totale rasente al nulla più assoluto fine primo tempo ho voglia di pisciare di svuotare anche una piccola parte del mio corpo perché possa somigliare un po’ alla mia anima almeno nel peso specifico…quanto è il peso specifico dell’anima? dicono 21g. cazzo una vita concentrata in 21 g. di peso specifico…una enorme concentrazione di esperienze di anni ed anni in una piccolissima quantità ponderale…tale da dire: ma la mia vita è tutta qui?  sorpresa!!!..no non è tutta qui..è solo qui! in questo concentrato di esistenza che come un buco nero interstellare ha risucchiato tutta la mia vita e l’ha concentrata in qualcosa che schizzerà via verso luoghi /luoghi?/ indefiniti e forse o di certo inesistenti l’ultimo viaggio dicono e dicono e lo ripetono da millenni basta basta con questa storia…a che serve? consolazione? premio? punizione?...niente ecco niente tutta una vita per niente per un luogo dove si perde coscienza di essere stati e di essere…se si è. Un Tutto che non ci riconosce individualità quella per la quale abbiamo vissuto e lottato per affermarla…e poi affermare che cosa? che siamo una unità di miliardi di unità transitate su questo pianeta che a sua volta è una unità di miliardi di unità presenti nell’universo/i…ho svuotato la vescica mi rimetto seduto in poltrona voglio vedere il secondo tempo…stic stic stic stic stic…cazzo si è rotto il 35mm…il cinema d’essai chiude per oggi…tutti fuori…solo io quindi. Esco…che film di merda…e ho pure pagato caro lo spettacolo…visto solo a metà! ma che prima visione…era un film d’essai quelli che nessuno capisce ma tutti elevano a cult…e meno male che dopo non c’era il dibattito!


Il dibattito sulla mia vita noooo!