domenica 30 giugno 2013

Girarigira - filastrocca a liberissima interpretazione



Girarigira
la tela si tira
si stringono i nodi
si strina la trama
che trema del vento
che gonfia la tela
che ragna si sente
e invischia parole
di altre canzoni
ne fa un bel sacchetto
e lo mette in cantina
ma stanca del vento
riscende le scale
riapre il sacchetto
risente il già detto
e ripete in falsetto
“sentiamo sentiamo
che han detto quei due?
Mi fa inviperire
quel loro annodarsi
ed io sempre qui
che penso e ripenso
se fare o non fare
e alla fine non faccio"
sarà mica strana tutta sta stizza?
che attraverso sti fili
squizzando si sprizza
ma insomma che dire
di questo girare...
gira e rigira
la trama s’intriga
si stringe sul collo
et voilà…
vous étrangler
…désolé.

*le tisserand araignée

domenica 23 giugno 2013

Undergroundigiorno


Sotto la carne offesa della terra
e di scaglie d’asfalto e di pietà..
mancata delegata
Sotto strade segnate da suole..
isteriche e distratte da un niente
esposto in vetrine traspiranti..
inutilità fredda in vendita..
vetrine che riflettono escrementi
su marciapiedi…evitati per caso
veder da sotto le radici nere
del MAL d’essere del credersi….. SANI
la C.R.I. aspetta al varco virtuale
di una realtà basaltica/artica
lacci di cuoio saranno stretti e coperti prima che altri vedano
da crepitanti lenzuola dorate..
senti freddo? No probleme
sei in buone mani aspetta e..
VEDRAI !
Sotto parchi pubblici con pseudomorti
raccolti in sonni disperati
per saltare a piè pari ore di vita
che è meglio perdere che vivere
un po’ di vita condonata da sogni
rosari di bestemmie pronunciate
GRATIS..qualche seme si perde
e cade in tombino/fognante..
un'altra leggenda metropolitana
da raccontare davanti una birra
“nelle fogne son nati alberi santi!”
“da bestemmie disperate perse
come coccodrilli bianchi si aggirano
per azzannare quelli di sopra
mors tua e basta..UNDERGROUNDIGIORNO-UNDERGROUNDIGIORNOUNDER
Sotto la METRO corre sempre implacabile come verme in mela marcia.

*e tu che passando con il corpo sposti aria che mi opprime il cuore..


sabato 22 giugno 2013

Sappiamo mica dove mettere il gesto.


Piazzato sempre lì, nella parte sbagliata della parte giusta della vita altrui e poi, facciamo gli occhi a lampione, sorpresi della sorpresa di chi viene sorpreso…ma il gesto è un fatto, un movimento…e il movimento sposta aria e corpi, che poi se dietro lo spostato c’è un mondo già spostato, lo spostamento è radicalmente diverso da un lieve movimento e allora il gesto si tramuta in definitivo atto fatto…e il fatto è che, a quel punto, la catena degli eventi da luogo a reazioni di fusione che fondono l’iniziale presunta innocenza del gesto…ed ecco che il gesto diventa indigesto e lo spostato diventa indisposto, ovviamente verso chi ha gesticolato, in maniera così sbagliata, proprio nella sua parte sbagliata della parte giusta…e qui bisogna proprio dire: Cazzo…e tutto questo solo per un gesto!
L’indisposizione da luogo a malesseri, ogni gesto ulteriore diventa gestualmente inopportuno, la parola vorrebbe manifestarsi per manifesta necessità di chiarimenti…ma la manifestazione vocale viene annebbiata dalla gestualità che, a questo punto, istrionicamente sbraccia rabbia e disappunto. Ora l’autore del gesto e lo spostato (ancora più spostato nel mondo dietro, che era già spostato rispetto ai due) si trovano-uno proiettato verso il mondo spostato dietro lo spostato e l’altro (che era già spostato) ora è talmente spostato che il mondo spostato, che era dietro di lui, ora sembra spostato sotto i piedi di quello che invece ha procurato lo spostamento con il suo gesto.

Che gran casino ragazzi…meglio che vi faccia un gesto per avvertirvi di non gesticolare!


mercoledì 19 giugno 2013

Verde vivo



Scorre la mano sui muri a blocco
che spennellati da lampioni antichi
fanno fatica a reggersi al pendio
roccia di tufo…spugna di mille storie

Alla scesa, stretta tra finestre ed usci
il piede oppone resistenza a oltranza
e scendo piano per sentir la voce
di queste case abbarbicate al monte
abbarbicate come chi ora russa

È tardi e questo tufo a cui mi appoggio
è scolorato nei toni della notte
nei toni che m’acquietano la mente
e in quest’oscurità velata di giallore
scorre la mano su ruvidezza scura...
ma all’improvviso dove il buio è buio
il tufo m’accarezza col velluto

S'è fatto dolce come questa notte
s'è rivestito di un muschio verde vivo

Verde perché lo sento con la mano
'ché l’occhio non riesce a farne copia
tanto la notte è entrata in questo vico

Sono buio nel buio e anche parola
parola che risponde senza suono
a un suono che mi giunge senza note
è solo vibrazione di quel verde
che rende morbida la roccia
e rende questa notte universale.


venerdì 14 giugno 2013

La vigna dei cojoni






Un giorno che m'annava de sta' solo
me misi a cammina' pe' conto mio.

Dietro 'na curva ce trovai 'n cancello
e su 'r cancello c'era 'n ber cartello,
ce stava scritto 'n grosso e tre colori:

Podere Italia
Vigna dei cojoni

C’era 'n sacco de gente 'ndaffarata
che sotto ar sole se faceva er culo.

Poi l’occhio me cadette su 'n palazzo
che stava 'n mezzo a tutta quella vigna,
m’aricordò quello ch'a Roma s'erge
sopra 'na piazza co' 'na colonna 'n mezzo…
Piazza Colonna…forse…a Via del Corso.

Appizzai l'occhi pe' vedecce mejo.

Alle finestre, co' li bicchieri 'n mano,
'n sacco de panzoni rubicondi
che soddisfatti guardaveno de sotto,
gustannose er vinello de la vigna.

Pensai:
Dev'esse proprio bono ‘sto vinello,
specie quanno se beve e nun se sgobba!

Me parve che quarcuno arisponnesse:
(ma de sicuro era er troppo sole)

E mica semo “micchi” a cojonce'!...
semo venuti apposta ner palazzo
a fa' i padroni de 'sta vigna bella,
pe' beve, pe' magna’ 'e a fasse ricchi.
Lascianno all'artri er compito più duro,
quello de vendemmiaccelo e servillo.
Mentre che 'r sole ancora me sfotteva,
io me dicetti, giranno su li tacchi:
me sento veramente 'n po' cojone,
si vojo er vino…me l'ho da compra'.


lunedì 10 giugno 2013

Wrong American Dream



Capelli biondi
barba curata
pizzo tagliente
giubba blu
stivali lucidi
spada al fianco
guanti bianchi.

Nevrosi nel cuore…
paura di loro
dei loro capelli corvini ed oliati
tatuaggi superbi
purezza del cuore
innocenza degli occhi.

Paura di loro
del loro Dio
che vola alto
ma vive nell’erba.

Capelli biondi
ordina morte…
la terra è nostra
c’è oro che aspetta
in God we trust
abbiamo diritto
al possesso del Mondo.

American dream
In God we trust
We are the best
We are the beast.

-Guerra preventiva…(riflettere)-

sabato 8 giugno 2013

Per caso una sera ho incontrato Baudelaire*

*I versi che io ho unito a i suoi...sono in corsivo

Bizzarra deità, bruna come le notti, dal profumo mischiato di muschio e d'avana, opera di qualche Obi, Faust della savana: ammaliatrice color d'ebano, figlia della nera mezzanotte

Come la notte ammantami d’oblio e sogni che sognati sembrino reali tal che a toccarli ne si senta il corpo del tuo profumo che io ne sia l’ampolla


io preferisco alla costanza, all'oppio, alle notti, l'elisir della tua bocca in cui l'amore si pavoneggia: quando verso di te i miei desideri partono in carovana, i tuoi occhi sono la cisterna in cui bevono le mie pene.


Amo dell’incostanza l’imprevisto dell’oppio lo stordirmi e delle notti il nero misterioso ma vengo a dissetarmi alla tua fonte per alleviar l’arsura della vita


Attraverso i due grandi occhi neri, spiragli della tua anima, demonio senza pietà, versa meno fiamme: io non sono lo Stige per abbracciarti nove volte.


Occhi d’oscurità abbagliante nero inferno profondo e voluttuoso dove rovescio l’anima in ribollir di spume a che si formi lago di piacere


ahimè, e non posso, Megera libertina, per spezzare il tuo coraggio e metterti alle corde, nell'inferno del tuo letto divenire una Prosérpina.


Dea o Dio non fui non sono e non sarò ma sono certo che solo ad un tuo sguardo l’essenza di un Olimpo intero farà di me paurosamente un uomo

venerdì 7 giugno 2013

Lordura



Che al confronto
quei porci grufolanti
In lurido porcile
sembrano ninfe...
quelle descritte
In favolose storie
con pelle chiara
e morbidi capelli

Il paragone stronca
annichilisce
Eppure tutti i giorni si ripete
e rende la realtà maleodorante

Putrido spazio (quello istituito)
dove tutto è lordo

Mi lavo
ma la mota è troppo alta

Annaspo

Fossi porco starei meglio
'chè se li guardo sembrano felici
di rotolarsi nella loro merda
e vivere all’ingrasso fino a morte

Lascio s’intenda il senso del mio detto
e chiedo scusa ai porci*

*intendesi suini


giovedì 6 giugno 2013

il Borghese



Manca il sole / la notte ha il possesso
strisce nere di fameliche voglie
cercano ciechi abbandonati spazi

E' notte scremata da luce diurna

L’ombra regina dètta il suo credo
eretico spazio a chi vive di giorno

Chiudiamoci dentro lasciamola fuori
lasciamo di fuori i diversi da noi

Cattivi/drogati/alcolisti/transex
ladroni/assassini/violenti/razzisti
puttane/perversi/sbandati/barboni
pazzi/santi/pusher di merda
extras/depressi/poeti/artisti
cantanti/scrittori/attori/soubrettes

C’è anche chi aiuta
chi rischia la vita
chi si rompe il culo
per noi che dormiamo
falliti diversi da noi che sgobbiamo

Ne manca qualcuno
ma tanto è lo stesso
diversi da noi è questo che conta

Lasciamoli fuori
Chi suona  chi rompe?
A quest’ora si dorme!
La nostra coscienza?
…è rimasta di fuori!

mercoledì 5 giugno 2013

Insignificante intuizione


Quando una foglia lascia il bruno ramo
amo del suo lasciare il volo di ricamo...

e quando tocca terra in leggerezza
l’albero al mondo ha fatto una carezza.

Il fatto che io capisca questa essenza
fa sì che l'esser nato tramuti in esistenza.

martedì 4 giugno 2013

Profondamente innaturale




Minatore...
profondamente innaturale
il tuo lavoro

Vivi con la morte
conosci il buio anzitempo
nelle profondità del mondo

Quando scendi
il sole sale
quando sali
il sole scende

Sei la materia prima
prima della materia prima

Sei l’ultimo pensiero
di noi che stiamo al sole
si pensa poco
a chi non ci fa invidia

A te questo pensiero
da me che non t’invidio

Inutile negarlo
il mio non è il tuo mondo

Siamo di due pianeti
distanti fra di loro
il mio si chiama Terra
il tuo si chiama Terra

Profondamente innaturale…
…anche lo stesso nome!


domenica 2 giugno 2013

Preghiera -variante-


Paesi ricchi che siete potenti
siano sacrificate le vostre ricchezze

Vengano in aiuto di chi avete affamato
siano usate a rimediare i vostri errori
che sulla terra avete commesso

Dategli oggi ciò che avete tolto

Rimettete a loro i loro debiti
così come li avete loro imposti

Non li abbandonate in disperazione
ma liberateli dalla vostra avidità

AMEN