...leggete come volete...senza punti...virgole e via dicendo! :-)
Bizzarra deità, bruna come le notti, dal
profumo mischiato di muschio e d'avana, opera di qualche Obi, Faust della
savana: ammaliatrice color d'ebano, figlia della nera mezzanotte
Come la notte ammantami d’oblio e
sogni che sognati sembrino reali tal che a toccarli ne si senta il corpo del
tuo profumo che io ne sia l’ampolla
io preferisco alla costanza, all'oppio, alle notti,
l'elisir della tua bocca in cui l'amore si pavoneggia: quando verso di te i
miei desideri partono in carovana, i tuoi occhi sono la cisterna in cui bevono
le mie pene.
Amo dell’incostanza l’imprevisto
dell’oppio lo stordirmi e delle notti il nero misterioso ma vengo a dissetarmi
alla tua fonte per alleviar l’arsura della vita
Attraverso i due grandi occhi neri, spiragli della tua
anima, demonio senza pietà, versa meno fiamme: io non sono lo Stige per
abbracciarti nove volte.
Occhi d’oscurità abbagliante nero
inferno profondo e voluttuoso dove rovescio l’anima in ribollir di spume a che
si formi lago di piacere
ahimè, e non posso, Megera libertina, per spezzare il
tuo coraggio e metterti alle corde, nell'inferno del tuo letto divenire una
Prosérpina.
Dea o Dio non fui non sono e non
sarò ma sono certo che solo ad un tuo sguardo l’essenza di un Olimpo intero farà
di me paurosamente un uomo