domenica 29 giugno 2014

Un blocco di parole quasi un nodo.


Pezzi di pazzi in tranci…carne
gettata nel pozzo oscuro…puzza di paura
unghie spezzate sperando di salire
uscire…dove la luce abbaglia e taglia
quello che nel profondo è stretto in nodi
gordiani al punto da sembrare gangli
voi che perdeste della ragione il lume
costretti a star lontani dall’umana ciurma
che naviga felice sul vascello…il mondo
su l’Universo-mare che è solo l’acqua
d’un profondo pozzo…oscuro

sabato 7 giugno 2014

Per caso una sera ho incontrato Baudelaire ...e ho intrecciato i miei umili versi in corsivo...con Lui!

...leggete come volete...senza punti...virgole e via dicendo!  :-)

Bizzarra deità, bruna come le notti, dal profumo mischiato di muschio e d'avana, opera di qualche Obi, Faust della savana: ammaliatrice color d'ebano, figlia della nera mezzanotte

Come la notte ammantami d’oblio e sogni che sognati sembrino reali tal che a toccarli ne si senta il corpo del tuo profumo che io ne sia l’ampolla


io preferisco alla costanza, all'oppio, alle notti, l'elisir della tua bocca in cui l'amore si pavoneggia: quando verso di te i miei desideri partono in carovana, i tuoi occhi sono la cisterna in cui bevono le mie pene.


Amo dell’incostanza l’imprevisto dell’oppio lo stordirmi e delle notti il nero misterioso ma vengo a dissetarmi alla tua fonte per alleviar l’arsura della vita


Attraverso i due grandi occhi neri, spiragli della tua anima, demonio senza pietà, versa meno fiamme: io non sono lo Stige per abbracciarti nove volte.


Occhi d’oscurità abbagliante nero inferno profondo e voluttuoso dove rovescio l’anima in ribollir di spume a che si formi lago di piacere


ahimè, e non posso, Megera libertina, per spezzare il tuo coraggio e metterti alle corde, nell'inferno del tuo letto divenire una Prosérpina.



Dea o Dio non fui non sono e non sarò ma sono certo che solo ad un tuo sguardo l’essenza di un Olimpo intero farà di me paurosamente un uomo