giovedì 23 ottobre 2014

Morto


E ritrovarsi poi come un chicco di mais nella macchina dei popcorn...insieme ad altri spannocchiati chicchi che...spinti dall’aria compressa sbattono ai vetri in attesa di uscire dal pertugio distributore... per finire nel sacchetto ed essere mangiati.


Non era tanto il timore di essere mangiati che mi confondeva...quanto quel vorticoso ciclonare che mi impediva di mettere a fuoco tutta la situazione…

…‘ché essere mangiato non aveva alcuna importanza, morto per morto non faceva differenza.

Questo solo per descrivere il mio stato nello stato di transizione tra il Qua (immediatamente precedente la morte) e l’Aldila di Là dove probabilmente stavo andando.

Dico così perché in tutta quella confusione avevo però la sensazione di aver già superato l’Aldilà e di stare andando verso un luogo, nè Paradiso nè Inferno (per usare termini comuni ed obsoleti che di per loro stessi non definiscono un emerito cavolo)...bellissimo mi dicevo...senza capirne però il senso che fino ad un prima indefinito...quella parola “bellissimo”…aveva avuto per me!

Ma…Me chi?

E comunque una specie di stretta fisica mi stava dicendo: “ecco sei uscito dal pertugio distributore”!...mentre tutto il ciclonare si disperdeva dietro le mie spalle (spalle si fa per dire).

Sentivo che qualcosa mancava in quel posto qualcosa che aveva invece riempito il di là dove ero vivo fino a non so quanto prima...c’era una specie di libertà assoluta...una mancanza di inibizione che si avvertiva a pelle (pelle si fa per dire).

Se mi sentivo bene o male non saprei ora dirvelo ma proprio quell’interrogativo che mi interrogava stava facendo sì che la risposta diventasse la consapevolezza di essere arrivato senza Bene e Male nell’Aldilà di Là non Paradiso/Inferno…Il Luogo!

Il Luogo deputato alla non esistenza del Bene e del Male dove tutto era...semplicemente era.

Dove la non esistenza riscattava tutte le esistenze consapevolmente vissute...giuste o sbagliate che fossero...la negazione del contrappasso a conferma di miliardi di vite vissute nella vana speranza di un Aldilà che offrisse refrigerio alle torture subite in vita o al contrario dispensasse eterno rimorso.

Ero nel Luogo…nell’Aldilà di Là…e stavo! Nè bene nè male, semplicemente stavo dove tutto è sempre stato.

Ateo…Credente?

Che aveva significato?

Ero Morto e stavo…e sarei stato solo per il tempo necessario alla coscienza di abbandonarmi!

Dopodiché l’annullamento nel Tutto che è sempre stato.


Tempo scaduto…Nulla. 

martedì 7 ottobre 2014

Terremoto

Una cosa scritta poco dopo il terremoto in Abruzzo.



Indifferente ai crolli
il sole dentro il cielo
brucia lento la massa per riscaldare crepe
passando da soffitti ormai fantasmi.

L’aria del dentro adesso è come il fuori
l’intimità è svanita...è tutto esposto al mondo
le cose come i corpi...mattoni come Lego sparsi sul pavimento.

Bambini che si guardano piangendo
si guardano e lo sanno…non lo sono!

Il terremoto cambia tempo e modi
cambia il vedersi come ci piaceva
ci ridà il senso della dimensione
ci fa sentire piccole persone
che aspettano coesione ed una forma


Prima la scontatezza era la norma...
dopo...