La poesia è come la merenda, serve a riempire i buchi che si formano, non nello stomaco ma nella vita.
Qui ne offro di vari gusti, merendine da scartare quando i buchi creano troppo vuoto.
C’era una volta…nel paese di non so dove…una povera
donna con quattro figlioletti.
Vivevano di stenti…del poco e a volte niente che la
Vita…e il Tempo…concedevano loro.
Vivevano ai margini del paese di non so dove…all’ombra
umida di un dirupo…in una baracca…umida anch’essa…che il Sole snobbava
giornalmente…e che la Notte rendeva ancor più buia e fredda.
Un giorno…la povera donna…ovviamente vedova (come
si addice alle donne di favole come questa)…dicevo…la povera donna…davanti ai
suoi bimbi…che nella misera stamberga…si tenevano le manine chi sullo stomaco e
chi sugli occhietti…per illudersi di lenire i morsi della fame o per asciugare
le lacrime che…secche anch’esse…scendevano nei colletti sporchi delle misere
magliettine bucate…davanti a tanta disperazione…dicevo…cadde in ginocchio di
botto…battendo le ginocchia sul pavimento di terra e sassi…e urlando…più per il
dolore della botta che per la disperazione…giunse le scarnite mani e…urlando
piagnucolosa…pregò così: OHHH…MadonnaMadonninaMiaaa…Perchééé…perché dobbiamo
vivere cosììì…?
…
Questa non è più vita…ammesso che prima lo sia
stata*…i miei bambini…i miei bambiniii…non li vediii…non tanto io…ma lorooo…sono
anime innocenti e stanno soffrendo in questa baracca…dove non vivrebbe nemmeno
un animale…solo le blatte la apprezzano…E NOI NON SIAMO BLATTEEE…! Ti pregooo…stiamo
morendo di fame…fai un miracoletto e dacci dell’umile cibo…per sopravvivere…ABBIAMO
FAMEEE…!
A questo punto…con sorpresa di tutti i presenti…più
morti che vivi…una luce abbagliante…tipo un uovo gigante e luminoso di gallina…anzi
di struzzo…apparve ai disgraziati che dovettero pararsi gli occhi per non
rimanere obnubilati dalla divina lucentezza…e una voce dolcissima disse:
Poverelli che non siete altro…già…non siete proprio altro…le tue parole mi
hanno toccato il cuore…ed io…coi poteri che hanno le Madonnine…ti dico… “Metti
l’acqua nella pentola…accendi il fuoco…mettici la pentola e…quando l’acqua
bolle…raccogli due manciate di sassolini dal pavimento della baracca e gettali
nell’acqua che bolle…falli cuocere per almeno due ore…poi versa il tutto nello
scolapasta…ce lo avete,almeno, lo scolapasta no?
Sì…sì…rotto ma ce lo abbiamo…rispose …piangendo…la
donna.
Bene…disse la Madonnina…vedrai che nello scolapasta
invece dei sassolini ci saranno teneri e gustosi fagioli borlotti…con i quali
potrai sfamare te ed i tuoi bambini…CIAO…MANGIATE IN PACE…ehmm…volevo dire
ANDATE IN PACE…ma…credo…in questo caso è meglio mangiate…certo…ARRIVEDERCI…!
La luce si spense e tutto tornò buio come sempre
era all’interno della baracca.
Dopo un attimo di stupore incredulo…la donna…senza
chiedersi se…effettivamente…quello che aveva visto e sentito fosse realtà o
illusione causata dalla fame…si mise a raccogliere quanti più sassolini poteva
dal pavimento della baracca…mise la pentolaccia…nera e abbozzata…sul fuoco…e
attese che l’acqua bollisse.
Ci versò dentro tre manciate di sassolini…rimestando
rumorosamente mentre i quattro bimbi…più affamati che stupefatti…attendevano
impazienti che i fagioli promessi giungessero a cottura.
Il Tempo sembrava non passare mai…poi…finalmente
giunse la fine dell’attesa…le due ore erano trascorse e la donna versò il
contenuto della pentola nello scolapasta.
Gli occhi di tutti erano sgranati nel vedere che…in
effetti…lo scolapasta era pieno di fagioli…e un OOOHHH di meraviglia riempì il
silenzio pesante della baracca.
Le ciotole furono riempite in egual misura e i
cinque si dedicarono a mangiare in un silenzio rotto solo dal rumore dei
cucchiai e da quello…raro…e più strano del solito…del loro masticare.
Finito che ebbero quel loro inaspettato pasto…si
udì la vocina del più piccolo: Mamma…mamma…guarda…sangue…ahiii che dolore…che
dolore…!
La madre…con la candela in mano…si avvicinò al bimbo
cercando di soffocare un grido di spavento nel vedere che tutti i denti del
figlio erano rotti…a pezzetti…un po’ in terra e un po’ sulla maglietta piena di
sangue.
Gli altri tre…come il piccolo…cominciarono a
gridare che avevano i denti rotti…sparsi sul pavimento e il sangue sulle
magliettine.
Anche la donna…in preda al panico…si accorse di non
avere più un dente sano in bocca.
Fortissimi dolori allo stomaco presero il posto
dello stupore e del dolore nelle bocche.
Caddero in terra uno dopo l’altro…MORTI…!
Blocco intestinale fulminante causato da sassi…!
°°°°°°
*questo lo pensò…ma non lo disse!
Forse siete rimasti un po’ delusi da questa mia
rivisitazione di una vecchia favoletta che ci veniva raccontata a scuola…seconda
elementare…lì il finale non era così…era studiato in modo che si pensasse che
poi…in fondo…i poveri cristi non erano dimenticati da Dio…e dalla Madonnina…! :-/…i bambini vanno condizionati da
piccolissimi…sennò poi capiscono che è tutta una presa in giro…perché poi…da
grandi…stiano buoni buoni…!
Beh…vabbè…rifatevi con questa favoletta…la morale
della quale è…secondo me: Il Mondo è dei paraculi…!