domenica 30 ottobre 2016

Rabbia.

Opera di Egì: Tutta la rabbia che sta in noi

Nel mio pensiero svolazza rabbia
che l'impotenza nutre…
anzi avvelena...
come Monsanto i campi.

Maturano bestemmie...
ridicole se penso al mio ateismo...
che come quercia
affonda le radici dentro al Tempo...
quel Tempo
che non mozza mai le vite
di chi...bastardo...
mozza quelle d'altri.



giovedì 20 ottobre 2016

Dove il Drago vola...


Foto: Jacopo Serafinelli

… e tutto sembra
fuorché quello che è.

Scoscese scese
…e là…lontani…
gli altipiani piani
sotto quel cielo
dove il Drago vola…
pur se non c’è Lui vola.

Vaghi accenni
d’opere incompiute…
lasciate ad essere…da sole…
qualcosa che non è.

Spazio che spazia tanto
da stordire l’occhio…
il piede trema
sul margine del vuoto…
e tutto questo Tutto
a volte è troppo…
‘ché ‘l corpo è assai minuto…
e troppo vasto questo riversarsi.

Così vengo travolto e chiudo gli occhi
per far del Sogno un temporaneo Mondo
dove io sono quel che qui non sono.


lunedì 10 ottobre 2016

Periferia X


Foto: Veronica Regan

Non si odono parole...non si vedono gesti...
grida lontane...
lì restano...
puzze di vite aguzze...
colori macchiati di crepe di muri...
divisori tra vuoto di vita e vita di vuoto.

Sconfortanti discariche di materiali e vite...
movimenti veloci…
ratti sono illegali atti visti male da tutti...
dannati sporchi fottuti.

Noi sì che siamo giusti...noi che viviamo al centro
di una circonferenza...scomoda e irregolare.

Il raggio diminuisce...la paura incupisce...
periferia malata...più del centro malata...
pelle indurita...più del cuore indurita.

In proporzione…quale sarà il valore?

Pelle : cuore = vita : x 

_*questo è l’X factor…non la cazzata!_

mercoledì 5 ottobre 2016

L'Edera Grande.





C’è l’odore speciale dell’edera in fiore
qui nel Clivo che scende…tranquillo.

Oggi l’aria è pulita e screziata da voli
delle vespe striate tra quei fiori stellati.

Ricordo di quando…nell’eta del Bambino…
mi fermavo in silenzio sotto l’Edera Grande…
(la chiamavo così…col rispetto dovuto)
che scendeva dal muro d’una villa silente.

Primi giorni d’ottobre di quegli anni felici…
mi fermavo sudato…da una corsa…di botto…
ascoltando rapito quel ronzio persistente…
respiravo veloce quel profumo un po’ aspro…
come a farne una scorta nel ricordo futuro.

Ora oggi respiro quel ricordo potente
di quand’ero Bambino sotto l’Edera Grande.



lunedì 3 ottobre 2016

Amorevole furto.

Come uso fare...mi sono permesso di "rubare" questa foto di Elsa...che spero mi perdoni il furto...Amorevole!
La foto stessa...mi ha dettato questi versi...!



Foto: Mirage - di Elsa Paradiso



Ecco...il miraggio nel selvatico verde...
meravigliando…appare a chi lo “vede”…
come…di rado…appare nella Vita
visione che si può solo vederla…
e se si tocca…e non si sa toccarla…
la mano l’attraversa e stringe niente…
ma resta...sulla rètina del cuore...
colore e forma sull’intricato verde.

sabato 1 ottobre 2016

Rivisitazione.

C’era una volta…nel paese di non so dove…una povera donna con quattro figlioletti.

Vivevano di stenti…del poco e a volte niente che la Vita…e il Tempo…concedevano loro.

Vivevano ai margini del paese di non so dove…all’ombra umida di un dirupo…in una baracca…umida anch’essa…che il Sole snobbava giornalmente…e che la Notte rendeva ancor più buia e fredda.

Un giorno…la povera donna…ovviamente vedova (come si addice alle donne di favole come questa)…dicevo…la povera donna…davanti ai suoi bimbi…che nella misera stamberga…si tenevano le manine chi sullo stomaco e chi sugli occhietti…per illudersi di lenire i morsi della fame o per asciugare le lacrime che…secche anch’esse…scendevano nei colletti sporchi delle misere magliettine bucate…davanti a tanta disperazione…dicevo…cadde in ginocchio di botto…battendo le ginocchia sul pavimento di terra e sassi…e urlando…più per il dolore della botta che per la disperazione…giunse le scarnite mani e…urlando piagnucolosa…pregò così: OHHH…MadonnaMadonninaMiaaa…Perchééé…perché dobbiamo vivere cosììì…?
Questa non è più vita…ammesso che prima lo sia stata*…i miei bambini…i miei bambiniii…non li vediii…non tanto io…ma lorooo…sono anime innocenti e stanno soffrendo in questa baracca…dove non vivrebbe nemmeno un animale…solo le blatte la apprezzano…E NOI NON SIAMO BLATTEEE…! Ti pregooo…stiamo morendo di fame…fai un miracoletto e dacci dell’umile cibo…per sopravvivere…ABBIAMO FAMEEE…!

A questo punto…con sorpresa di tutti i presenti…più morti che vivi…una luce abbagliante…tipo un uovo gigante e luminoso di gallina…anzi di struzzo…apparve ai disgraziati che dovettero pararsi gli occhi per non rimanere obnubilati dalla divina lucentezza…e una voce dolcissima disse: Poverelli che non siete altro…già…non siete proprio altro…le tue parole mi hanno toccato il cuore…ed io…coi poteri che hanno le Madonnine…ti dico… “Metti l’acqua nella pentola…accendi il fuoco…mettici la pentola e…quando l’acqua bolle…raccogli due manciate di sassolini dal pavimento della baracca e gettali nell’acqua che bolle…falli cuocere per almeno due ore…poi versa il tutto nello scolapasta…ce lo avete,almeno, lo scolapasta no?

Sì…sì…rotto ma ce lo abbiamo…rispose …piangendo…la donna.
Bene…disse la Madonnina…vedrai che nello scolapasta invece dei sassolini ci saranno teneri e gustosi fagioli borlotti…con i quali potrai sfamare te ed i tuoi bambini…CIAO…MANGIATE IN PACE…ehmm…volevo dire ANDATE IN PACE…ma…credo…in questo caso è meglio mangiate…certo…ARRIVEDERCI…!

La luce si spense e tutto tornò buio come sempre era all’interno della baracca.

Dopo un attimo di stupore incredulo…la donna…senza chiedersi se…effettivamente…quello che aveva visto e sentito fosse realtà o illusione causata dalla fame…si mise a raccogliere quanti più sassolini poteva dal pavimento della baracca…mise la pentolaccia…nera e abbozzata…sul fuoco…e attese che l’acqua bollisse.

Ci versò dentro tre manciate di sassolini…rimestando rumorosamente mentre i quattro bimbi…più affamati che stupefatti…attendevano impazienti che i fagioli promessi giungessero a cottura.

Il Tempo sembrava non passare mai…poi…finalmente giunse la fine dell’attesa…le due ore erano trascorse e la donna versò il contenuto della pentola nello scolapasta.

Gli occhi di tutti erano sgranati nel vedere che…in effetti…lo scolapasta era pieno di fagioli…e un OOOHHH di meraviglia riempì il silenzio pesante della baracca.

Le ciotole furono riempite in egual misura e i cinque si dedicarono a mangiare in un silenzio rotto solo dal rumore dei cucchiai e da quello…raro…e più strano del solito…del loro masticare.

Finito che ebbero quel loro inaspettato pasto…si udì la vocina del più piccolo: Mamma…mamma…guarda…sangue…ahiii che dolore…che dolore…!

La madre…con la candela in mano…si avvicinò al bimbo cercando di soffocare un grido di spavento nel vedere che tutti i denti del figlio erano rotti…a pezzetti…un po’ in terra e un po’ sulla maglietta piena di sangue.

Gli altri tre…come il piccolo…cominciarono a gridare che avevano i denti rotti…sparsi sul pavimento e il sangue sulle magliettine.

Anche la donna…in preda al panico…si accorse di non avere più un dente sano in bocca.

Fortissimi dolori allo stomaco presero il posto dello stupore e del dolore nelle bocche.

Caddero in terra uno dopo l’altro…MORTI…!

Blocco intestinale fulminante causato da sassi…!
°°°°°°

*questo lo pensò…ma non lo disse!

Forse siete rimasti un po’ delusi da questa mia rivisitazione di una vecchia favoletta che ci veniva raccontata a scuola…seconda elementare…lì il finale non era così…era studiato in modo che si pensasse che poi…in fondo…i poveri cristi non erano dimenticati da Dio…e dalla Madonnina…!  :-/…i bambini vanno condizionati da piccolissimi…sennò poi capiscono che è tutta una presa in giro…perché poi…da grandi…stiano buoni buoni…!

Beh…vabbè…rifatevi con questa favoletta…la morale della quale è…secondo me: Il Mondo è dei paraculi…!