sabato 31 agosto 2013

Spoesia del dubbio

Qualcosa è storto nello scorrere delle cose
dubbio che dietro l’angolo ci siano tombini schiusinati
e che i lampioni fuori uso siano complici del buio
vicoli bui di amorosa rete chattata senza ritegno
pensando ad un gioco fatto sotto finestre a luce tarda 
dove la speranza fa carta da parati rossa e nera
scribacchini insofferenti all'anormalità di giorni flaccidi
si affogano la mente in pensieri che evocano amore
sperando che amore evochi tangibili realtà da spacchettare
tacchi a spillo dietro tende 
sventolate da spifferi di voglia
dubbio che qualcosa sia storto nella distorsione temporale
generata da improbabili illusioni che alimentano ansia
mi sporgo fuori dalla luce tarda nel buio..........................lampioni fanno il palo
due piani sotto un’ombra sfugge al chiarimento
non vuole..continua il gioco sotto la finestra hide-and-seek
troppo duro pensare a un gioco falso che screpola fibre vitali
a fatica cardate per farne ruvido tessuto che resistesse
ad ulteriori colpi bassi sferrati a tradimento da mani credute
ancora un colpo ed il tessuto per quanto grezzo cede
dopo si va nudi incuranti della pelle lasciata sui muri
strisce di vita come pennellate di colla per abusivi manifesti
che secca al soffio phonato di internetiche finzioni
virtuale penso..dal latino virtus etimologia tradita....................DUBBIO mi sorge
e quindi sklero e anatomicamente mi accartoccio
per mimetica difesa da attacchi interattivi
divento come richiesto da copione?
e così sia!

* cos'è nel dubbio che ci da certezza?

giovedì 29 agosto 2013

Ner mezzo der cammin de nostra vita

Ner mezzo der cammin de nostra vita
me ritrovai in una serva scura
che finarmente m’ero perso ar monno…
m’accesi ‘n focherello co du’ zeppi,
c’erano bestie tutt’intorno ar buio
sbuffi, raspi e digrignar de denti.

De la diritta via nun c’era traccia…
ero felice come ‘n rigazzino
che s’era libberato der fardello
d’avecce addosso l’occhi de li grandi,
de quelli che de tutto hanno da di’,
ch’ad ogni azione tua danno giudizio.

La notte m’abbracciava e l’animali
se fecero ‘n po’ fori da le fratte,
sembravo ‘n San Francesco assiso…
assiso e no d’Assisi…
giacchè sedevo sopra a ‘n sercio piatto.

Er foco scoppiettava e l’animali
se fecero d’appresso a orecchie tese
come pe’ di’: allora…a San France’ che c’hai da di’?

Er tempo nun c’avetti d’apri’ bocca
che quelli m’azzittirono de botto,
'na gran risata e poi fu gran silenzio.

Ce lo sapemo…nun devi manco spennece parole,
ce lo sapemo…è mejo essese perso,
scardasse ar foco e sta co chi c’ha er pelo.

Da sopra ar ramo er corvo screpitò:
e mica solo er pelo…le penne ‘n do le metti?

La serpe sibbilò da sotto ar tronco:
anche le squame so mejo de tant’artro…
semo animali senza preconcetti!

Me scappò ‘n grido ch’aricciò le fronne:
oohhh…anch’io so’ come voi che ve credete!

Ma che stai a di’ a sor santino…
ne devi fa’ de strada pe’ditte come noi,
p’èsse animale co li crismi veri
nun basta che te cresca pelo o penne.

Ma nun t’abbatte…che già l’essete perso...è cosa bona
e mejo ancora er fatto che te piace.

Eh si!...lo devo di’…me piace proprio
stammene qua lontano dall’umani,
da ‘n po’ de tempo me succede spesso
quanno ch’a sera m’addormento…e sogno!

Ma quanno che me svejo ‘gni matino
nun c’ho pelliccia ma ‘n ber piggiamino,
er sogno è vero finchè ‘r sonno dura
e risvejasse sa de fregatura.

martedì 27 agosto 2013

Dio

Quella notte nessuno si accorse che l’aria stava diventando sempre più pesante e dolorosa a passare attraverso le normali narici…come se le molecole di ossigeno ed altri componenti >perlopiù inquinati< fossero diventate più grosse e più lente nella loro vibrazione…insomma per avere un’idea della sensazione che (essendo vigili) avreste potuto provare…pensate ad immaginarvi seppelliti nel deserto ed essere costretti a respirare sabbia.

Nessuno si accorse del cambiamento che stava verificandosi…poiché tutti…ma proprio tutti…erano in uno stato di sopore profondo…che al massimo consentiva loro di avere la percezione di un sogno inquietante e quindi rientrante nella norma dell’attività onirica notturna! Quindi nessun inconscio di nessuno pensò bene di svegliare nessuno per uscire da quella sensazione soffocante…considerata solo un sogno e in quanto tale non letale…anzi…alquanto eccitante e molto adrenalinica per evadere dalla monotonia di una vita reale in cui la noia routiniana consumava corpo e mente. 

Quel sopore profondo nel quale tutta l’umanità era piombata era stato uno sbaglio che non avrei dovuto commettere…Mi ero lasciato sopraffare da quel senso di bontà pietistica e un po’ nostalgica che ci prende quando dobbiamo disfarci di qualcosa (in questo caso…qualcuno) della quale non abbiamo più bisogno…ma al quale…appunto per quel senso sopra detto…vogliamo risparmiare la sofferenza dell’essere eliminato…che sia essa un’eliminazione metaforica o reale.

Uno sbaglio veramente imperdonabile che rendeva quel disfarsi…banalmente monotono…ridotto solo all’attesa della fine per soffocamento di tutta la popolazione mondiale…senza urla strazianti…richieste di aiuto in ginocchio e mani giunte…grandi esodi di massa in cerca di posti dove l’aria fosse ancora respirabile.

In fondo Mi piaceva essere pregato nei momenti che precludevano alla morte e quindi ad un passaggio nell’incognito mondo ultraterreno…insomma capitemi…Mi faceva sentire importante…e diciamo pure un po’ narcisisticamente…Divino!

Sono incorso in questo sbaglio…che Mi ha tolto tutto il divertimento di un olocausto totale…per colpa di Quello lì…Quello di sotto…che per quanto Io l’abbia isolato per i problemi che mi creava rendendo questo Mio Paradiso sempre meno Paradiso e sempre più campo di agitazioni e rivendicazioni sindacali…ebbene oh!...continua ad influenzarmi con i Suoi interventi inopportuni. Stavolta Mi è venuto a dire che Io…in quanto IO!…non posso essere in assoluto più cattivo di Lui…in quanto LUI!…ragionamento che non fa una piega e che Mi ha portato a fare in modo di sterminare(disfarmi) l’umanità senza che soffrisse…OK l’ho fatto ma così Mi sono precluso anche quel poco divertimento che ancora Mi dava ad osservare il loro destino!

Voi potreste dire: ma allora eliminando tutta l’umanità Ti sei dato la zappa sui piedi da solo…ora il Tuo narcisismo egocentrico non potrà più essere sleccazzato dalle preghiere di milioni di persone che pendevano dalle Tue grazie e volontà!

Eh no...carini!…così facendo…nella prossima creazione farò in modo che i nuovi bamboccetti non si inventino altre varianti di Me alle quali rivolgersi e per le quali* uccidersi a vicenda…tutti i meriti delle future distruzioni e violenze…li voglio per Me Solo ed Unico Pretesto…anche se così facendo supererò LUI in perfidia!…ma chissenefrega…almeno schiatterà di rabbia!

PS. Tanto Io so che poi faremo pace…e poi forse anche una S.r.L. 

* Pretesto



N.d.A. (sarà possibile uccidersi per un unico pretesto?)

lunedì 26 agosto 2013

Senza titolo

Nubifragio acido da nuvole tagliate in grigio gonfio
gocce pesanti turgidi acini di uva in rapido fermento
che il campo coltivato non assorbe…
...rimbalzano
come palle di biliardo in cerca delle buche
ormai occupate…punteggio ormai raggiunto
non servono altri colpi della stecca
si rischia di stracciare il verde piano
verde del campo dove il gioco stride 
a regole dettate da precedenti giochi
ma gioco serio e ragioni del senso
non si apparigliano davanti ad un calesse
hanno strade diverse e senza briglie
e chi pensava di essere cocchiere
si può trovare ad essere appiedato
frustino in mano e voglia di strillare
che i frutti a bordo strada son maturi
ma lui/lei non li ha annaffiati..e non li mangia
protetti da recinto alla corrente
non resta altro che “autostopparsi”
ed autotrasportarsi al proprio fine
come cavalli intanto gioco e ragioni 
sgaloppano per vie diverse e assai tortuose 
verso mete poco ben viste e intese meno
chissà se si potrà mai definire
il modo giusto di parlar d’amore
che faccia poco danno
a parlatori e udenti
gli uni sbroccati e gli altri indispettiti
ritorno a chiedere un ombrello
che agli acini in fermento non si buchi.

mercoledì 21 agosto 2013

Senza capo né coda

Il tornello non permette, non permette e dal vetro mi guardano male.

La Voce dice: Allora?

Niente niente dico, è solo scaduto…e…e quello?

Voce: ah niente, solo rosso morente!

Ma io volevo solo prendere la M. Dov’è la scala?…quella mobile per il basso.

Voce: Basso? che basso? Non c’è basso qui ma solo un Là.

Infatti è Là che io volevo andare…ma senza scala come raggiungo la M per andare Là?

Voce: Ho detto che la scala non c’è ma il mobile sì…prendi il mobile!

Ma mi porta Là?

Voce: Altrimenti l’avrei chiamato immobile. La mobilità è il punto forte di questo servizio.

Si vedo! Comunque è meglio che ora scaldi quella sediola col mio culo…è lì apposta no?

Voce: Certo, per i culi stanchi e col biglietto scaduto. Meglio che ti siedi e pensi.

Hey cos’è questo rumore?

Voce: l’ho già detto…il rosso morente!

Ah si giusto…il rosso beh meglio che allora ci pensi un po’ su…mi siedo!

Voce: Si ma non troppo, 'ché c’è solo una sediola e altra gente che aspetta per sedersi a pensare!

Ma se non c’è un’anima qui sotto!

Voce: C’è c’è ma fuori…stanno cercando i biglietti 'ché qui i distributori sono fuori uso.

E allora io che ne ho uno scaduto?

Voce: Beh magari non puoi entrare se non lo rimedi uno buono…ma in compenso puoi star seduto a pensare finchè non arrivano.

Giusto…e quando arrivano che faccio?

Voce: Visto che ti sei seduto a pensare…quando arrivano t’alzi e te ne vai!

Si si, non mi va di uscire a cercare il biglietto…tanto vale pensare qui sulla sediola.

Voce: Ma si…dopotutto non vedo molta differenza tra andare a pensare Là o stare qui sulla sediola.

Ma che tu sappia…Là com’è la situazione…c’è spazio ancora? o è pieno di pensatori?

Voce: ah…visto l’alto numero di biglietti vidimati oggi, penso che ormai Là sia tutto un unico pensiero…tanto unico che ognuno non saprà più quale sarà il suo e quello del vicino (troppo vicino) ahahahah!

Comoda questa sediola però! ma si…sto qui e mi penso il mio pensiero solitario…risparmio i soldi del biglietto e anche la fatica di cercare i miei pensieri nella massa del pensamento generale!

Grazie voce! Sto ancora un po’ e quando arrivano gli altri me ne vado!

Dopo un po’ me ne sono andato perché gli altri cominciavano ad arrivare. Tornato a casa però un dubbio mi ha preso: ma chi era arrivato?...i pensatori o i pensieri?

Ero così assorto a pensare su quella sediola che quando me ne sono andato…me ne sono andato e basta!

Insomma una cosa senza capo né coda…come la lettura che avete fatto fin qui…se l’avete fatta!

domenica 18 agosto 2013

L’Olimpo non è campo

Non seminar parole
che cadono sul marmo e tra gioielli
ci vuole humus che dia vita al senso
non è lucente ma di vita freme.

Palazzo dell’Olimpo non è campo
dove il coltivo possa aver futuro
'ché rarefatta è l’aria e non mortale
e l’acqua distillata nulla nutre.

Che si raccoglie se non la propria altezza?
...che solo fa da specchio alla tua spocchia.
Sei dea ma non hai idea di quel che perdi
sentirsi un po' mortale ti indispone?

Se vuoi resta pur lì sul piedistallo
ma attenta che la carne in marmo muta
freddezza è proprietà di questa pietra
scaldarsi allora si che sarà dura.

venerdì 16 agosto 2013

Sestiere di Prè

Dedicata a Genova ed ai suoi abitanti...tutti!

Si baciano muri come labbra scorticate
vi passo come fossi lingua che assapora
sapore di frullata umanità in fermento.

Tenuità di luce e oscurità di buio
bianchi occhi sbarrati…nero il contorno
prominenti culi di donne…grandi…le donne
intimorenti come calamite…vanno…loro!

Io fluttuo e mi trasporta il vento.

Uomini appesi ai muri...come manifesti...
…attendono
offerenti gli sguardi…nascoste le mani
sono cattivi? buoni? disperati? Assenti?
sono quello che sono come lo sono io
ma io non sono loro…e lo vorrei…......perché?

Questo vicolo-vena di questa terra stretta.
Genova…quadrante vitale d’universo.

Carrugio come canyon d’Arizona
ci sono serpi fiori e piante a spine
rischi ferite se non diventi roccia…dura.

Mi sento come sabbia portata qui dal vento.

Questo Sestiere che si chiama Prè…prende!
...lo senti che ti prende con mano indelicata
ma se ci sai passare ne esci con più vita
salato come l’aria che lì vi si respira
basta una volta e ti ritrovi a “rota”

lunedì 12 agosto 2013

Cammino un po' a scatti


Su questo sentiero d’erbe bordato

m’incontro nel passo di chi non son io.


M’incrocio all’inverso d’un unico andare…

io verso l’alba…ed io lì al tramonto.


Del sole e la luna si mischia la luce…

quel grillo mi parla saltando nel fosso.


Se prendo chi ha detto che bisogna andare

gli tolgo le scarpe e lo impicco coi lacci…

gli rubo i*zecchini e ci compro qualcosa…

qualcosa che ancora non so cosa sia…

qualcosa che ignoro persino se esista.


Su questo sentiero d’erbe bordato

cammino un po’ a scatti…come fanno i matti!


*licenza poetica

venerdì 9 agosto 2013

Fantasmi

I fantasmi sono una mutazione dei ricordi spiacevoli della vita avvenuta nei cassetti del cervello dove sono riposti insieme a tutti gli altri i ricordi vivono se li fai vivere i fantasmi vivono di vita propria e si nutrono della tua vita giornaliera per manifestarsi sempre attaccati alle tuo collo che ti parlano nelle orecchie che diventano attori di film che non vuoi vedere sono una folla che ti assedia e con il suo tumulto cattura la tua attenzione facendo si che la vita che vivevi e quella che vivi sembrino sempre più lontane e loro i fantasmi diventano i compagni più reali dei tuoi giorni e col tempo le persone che ti amavano non ti vedono più perché sei entrato nella realtà fantasma dei tuoi fantasmi e sei diventato fantasma tu stesso negandoti ai rapporti nascondendoti agli occhi evitando le parole che possono salvare dal perdersi in un mondo in cui il dolore per le cose fatte o subite ti devasta fino al midollo dell’anima.

domenica 4 agosto 2013

La famiglia grande

...avrete fatto caso che non uso punteggiatura (di solito)! Scusate ma non conosco bene la grammatica :-)

Una famiglia grande è più di una grande famiglia all’interno di una famiglia grande si ha la consapevolezza che si è tutti padri madri figli fratelli amici specchi di se stessi che non si possono infrangere senza autodistruggersi dentro una famiglia grande il male non esiste perché non esiste in ogni singolo membro che la compone l’umanità non sarà una famiglia grande finche ognuno non vedrà se stesso negli altri ma solo una grande famiglia senza futuro composta da persone che si vedono rivali in tutto pronte a tutto per ottenere il meglio delle cose ottenibili chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori “l’Arca è mia e non entra più nessuno”….

a proposito perché era stato ordinato di costruire l’Arca? Perché l’umanità ripartisse da zero non più zozza come prima? Bella sòla! E pensare che i sopravvissuti erano pure stati scelti dalla divinità in persona! Mi sa che la colpa è del libero arbitrio del libero mercato del global liberismo di merda del liberal egoismo dei testoni di cazzo sempre nominati e mai o di rado eliminati anzi milioni di testoni più di cazzo di loro li hanno scambiati per specchi nei quali specchiarsi ed identificarsi lui è come me io sono come lui ciò che fa lui posso farlo anch’io quello che dice è quello che io penso Anarchia del pensiero possibile salvezza personale e collettiva dalla dittatura dal dictat io detto e tu scrivi io dico e tu fai io prendo e tu dai io mangio e tu no io vivo e tu muori io sono e tu no oh! Sta pagina era partita bene ma poi qualcosa ha preso il sopravvento sulle buone intenzioni…rabbia forse?