martedì 29 aprile 2014

Pensiero senza punteggiatura.

Nubifragio acido da nuvole tagliate in grigio gonfio
gocce pesanti turgidi acini di uva in rapido fermento
che il campo coltivato non assorbe…
...rimbalzano
come palle di biliardo in cerca delle buche
ormai occupate…punteggio ormai raggiunto
non servono altri colpi della stecca
si rischia di stracciare il verde piano
verde del campo dove il gioco stride
a regole dettate da precedenti giochi
ma gioco serio e ragioni del senso
non si apparigliano davanti ad un calesse
hanno strade diverse e senza briglie
e chi pensava di essere cocchiere
si può trovare ad essere appiedato
frustino in mano e voglia di strillare
che i frutti a bordo strada son maturi
ma lui/lei non li ha annaffiati...e non li mangia
protetti da recinto alla corrente
non resta altro che “autostopparsi
ed autotrasportarsi al proprio fine
come cavalli intanto gioco e ragioni
sgaloppano per vie diverse e assai tortuose
verso mete poco ben viste e intese meno
chissà se si potrà mai definire
il modo giusto di parlar d’amore
che faccia poco danno
a parlatori e udenti
gli uni sbroccati e gli altri indispettiti
ritorno a chiedere un ombrello
che agli acini in fermento non si buchi.

sabato 19 aprile 2014

...proteo



Quest'Amore...che vive di se stesso...
perché non supportato dal tuo tocco
o dall'entrarti dentro del mio pene...
*
rimane come l'ombra del mio corpo...
anche s'è notte senz'alcuna luce.

...e vive...come proteo in una grotta.

martedì 8 aprile 2014

Ho detto una sera con un transduttore criptoanalitico nonsense-to-sense


Certi venti dovrebbero posarsi a riposare
restar pensieri e non soffiate vane
di vanità private frullate e poi versate.

Chiodini smarriti i moti della lingua
significa poco il detto mosso invano.

Guardo il soffio del cuore infante
cerca appiglio di morbido seno.

Mi sobbarco di reti ricucite alla meglio...
pescatrice è la rana che non piace a nessuno.

E che dire del vino che non sversa il boccale?

Lascia l’occhio stupito come lucciola spenta
e la notte reclama il suo filo di luce.

Per precedere l’alba che si arrampica al cielo
questo fine pensiero non trapassa la cruna
e l’ago non sa che più punta non ha.