domenica 6 ottobre 2013

A RUOTA LIBERA - scritto con la mia Musa.

Vivo perché parlo, o parlo perché vivo?
Ma anche un automa parla, o un pappagallo.
E anche chi non parla può possedere respiro, "qualcosa" che gli si muove dentro, oltre che una rete "idrografica" ed energie vitali.
Quindi, quando si è veramente vivi?

Ci si riferisce al corpo, o alla possibilità di ciò che si rende intensità nell’invisibile?
Un automa ha sensazioni? No certo. Dunque? Dunque non vive. E ne escludiamo uno!

L’uomo è un copia/crea nominandosi in qualsivoglia modo come termine di paragone.
Ma riuscirà mai a ri-creare dal nulla un nuovo essere vivente con lo stesso suo principio vitale?

Quello che muove le sensazioni, il sentire ed il sentirci. Quello che specula o sragiona, che assapora dolcezza e crudeltà; con tutto il possibile delle esaltazioni oniriche, reali e non, utopistiche, eccelse, depravate, amorali, anomale, e con altre specifiche … ad libitum e amen.

Oddio che casino sto combinando. Mi sento tutto ingarbugliato, come caduto in una vasca di cewingum: appiccicato, prigioniero, incollato. Quando invece vorrei essere libero!

E a proposito di libero: è il libero arbitrio/criterio di giudizio che distingue la vita dalla non vita? No, certo. O non solo.
Distingue semmai varie tipologia di vita.
Che poi si deve smettere di attribuire ad altri un valore oggettivato da criteri derivati dall’umana specie. O di stabilire cosa in effetti sia importante, o cosa non lo sia.
O il quantitativo patrimoniale posseduto da Pincopallo: genetico, acquisito, ed ecc.
Basta! Si finisca di catalogare ed etichettare, con spirito del giudizio insindacabile ed inappellabile!
Se dico che un topo fa schifo. E’ un mio punto di vista, non devo assolutizzarlo.
Se il topo potesse parlare. Potrebbe pensare la stessa cosa di me.

Ma vita è un’insieme di vite?
Un contenitore che ne contiene altre.
Un mondo incinto di mondi, di galassie, di universi, di gruviere nere…
Guardiamo dentro noi stessi. Anche oltre Freud e compagni. Sì, oltre a lui e ad altri fottuti speculatori investigatori dell’Animo/Anima, della psiche nevrotico/psicotica, schizo/paranoica, S.O.C/ maniaco depressiva.
Esistono miliardi di mondi, ognuno col suo sistema solare (microscopiche balene */ ed altrettante incommensurabili):
Microbi, geni , cellule, globi, bande di enzimi, corpi ed anticorpi, continenti carnali, semine e terreni più o meno fertili o fertilizzabili, globuli, tipologie proteiche, codici elicoidali, e poi ... oltre ogni oltre, fino all’essenza della follia.
Coi sistemi solari a concorrere fuori dal nostro pianeta; conosciuti e sconosciuti, scoperti e calcolati da Capoccioni dai rompicapo annessi, e calcoli elevati alle potenze millenarie impotenti che vanno all’infinito … e che nessuno può “realmente” controllare.

Dunque occasi con mondi ed esistenze in “miniatura”, e i loro opposti.
Perché vita è, e non mi riferisco solo alla genetica, ciò che comunque deriva da un altro essere vivente, che a sua volta deriva dalla cosiddetta Causa Prima.
La quale possiamo denominare come ci pare e mettere al vertice di ogni religione, poiché per tutte trattasi del medesimo Ente: con barba o no, e melanina a quantitativo variabile.

E quando questa Causa si nega? Si millanta, si diventa emblemi d’ipocrisia, pur con tutta la rabbia e la passione impiegate.
Perché non si può negare ciò che non esiste. Semplicemente non ce ne sarebbe la necessità.

Ci sono sostanze vitali diversificate dall’apparenza così scontata e consueta, ed eppure tanto incomprensibili, alla faccia di tutti i teoremi scientifico/chimico/matematici!
L’acqua per esempio, non ci pensiamo mentre ci laviamo o la guardiamo, o la beviamo.
Così semplicemente meravigliosa, ma in fondo scontata: mansueta nel prendere la forme del contenente; che resta se qualcuno non l’asciuga o se n’evapora discreta, ma nessuna mano può imprigionare.
L’acqua così innocente , trasparente e misteriosa, che democraticamente si colora, docile nel bagnoasciuga, ma terribilmente assassina quando inonda e affoga.
E potrei aggiungere anche stronza, perché in fondo non è possibile provare una sua assenza d’intenzionalità.
L’acqua, che più ci scroscia addosso, e più è intimamente incomprensibile nella sua Idea di base, al di là della sua formula chimica.
La definirei: materia insolita, ontica per eccellenza, come gli altri suoi fraterni Elementi denominati aria , fuoco, e terra.

Riuscirà mai l’uomo a creare un qualcosa che abbia gli stessi requisiti filosofico/spirituali dei quattro elementi primordiali, alias “quattro cavalieri dell’apocalisse”?
Dalla stessa valenza globale, da cui è partita ogni forma di esistenza?
Sì, se riuscisse a crearne un quinto!
No, perché per l’umana concezione attuale, e in primis scientifica, ciò appare impossibile oltre che grottesco.
D’altro canto, chi è stato partorito, crea in subordine a causa di un codice ereditato.
Quindi, non può realmente creare chi non parte da una tabula rasa, o non è Causa Prima:
chi non può auto-crearsi.

A questo punto la contorsione diventa “Nodo Contorsiano” stretto e con tutte le caratteristiche del nastro di Moebius, nel quale il lato che pensavi essere quello sopra è anche contemporaneamente quello sotto, dovuto al fatto che le estremità, semplicemente, sono state unite operando una rotazione del nastro sul suo asse longitudinale, in senso inverso relativamente ad ogni estremità presa come punto di applicazione della forza per operare tale rotazione.

Azz…e se prendessimo allora in considerazione un’ipotesi topologica del Creatore e del Creato? Potrei pensare ad un trasformismo morfico senza che siano avvenuti strappi, distacchi, tagli o altri tipi di traumi cari all’iconografia classica-clerical-bigottesque che, paurosamente, fanno dipendere in maniera definitiva e senza possibile riscatto dalla sudditanza, il Creato dal Creatore.

Visto che la ruota è libera, vado libero in salita verso la Causa Prima…ben sapendo che il viaggio durerà talmente tanto da trasformarsi in un’assoluta beffa della mente.
La definizione di Causa Prima, già spaventa di per sé, ‘ché essendo prima…oltre Lei…il vuoto/buio…l’inesistenza di qualsiasi arditissima concezione umana riguardante la natura del materiale/immateriale che concorre alla formazione di ogni forma di pensiero considerato tale.

Allora perché? Quest’insistente ostinazione a trovare questa Causa Prima che neppure ha provato il salto, dal Nulla a questo mondo, attraverso il tubo espulsivo del parto…in quanto part/or/ita da Tabula Rasa?
Fuoco, Acqua, Aria e Terra…i 4!...e il 5°? Potrebbe essere il Nulla identificabile col Tutto indefinito…indefinito proprio dal suo essere tutto? Che poi identificabile, in questo caso, è una parola ridicolmente umana, applicata a qualcosa che non sai nemmeno se esiste…come identifichi il Nulla? Con la mancanza dei 4 elementi e la presenza del 5°?

Tutto si adatta a ciò che lo circoscrive nel senso fisico o comportamentale, intendendo per comportamento, quello delle particelle infinitesimali di cui sono fatte tangibilità e intangibilità dell’esistenza. La particella per eccellenza (quella finora considerata tale) scorazza beffarda negli Universi facendo e disfacendo la struttura di materie e antimaterie

In questo grande casino scambiato per Ordine Celeste…non si pensi che l’ordine abbia avuto il giusto ruolo!…Il Caos iniziale si è soltanto esteso ma la sua natura è rimasta la stessa e noi, in questo falso ordine, cerchiamo di mettere ordine nelle nostre vite…nel nostro mondo piccolo e privato. Pensa! 6 miliardi di visioni del mondo diverse che creano ulteriore caos nel caos multiversale…che oltretutto se ne frega altamente di questi 6 miliardi di occupati nel risolvere 6 miliardi di problemi all’ennesima potenza!

Abbiamo unità di giudizio e misure talmente limitate da aver concepito un Dio creatore interessato al nostro destino…e addirittura di pensare che ci abbia creato a sua immagine. Somigliare a qualcosa di non conosciuto…che idiozia!...e presunzione di voler sentirsi privilegiati rispetto alle altre creature viventi.
Perché…non potrebbe essere la balena…somigliante al suo creatore? No? no? no?

Siamo soltanto parte di qualcosa che non sa nemmeno di essere quello che è…ma noi crediamo di saper decifrare questa ignoranza perché l’accettare di farne parte…Ci terrorizza!

Vado a farmi una birra…che prenda la forma del boccale prima…e poi del mio stomaco! Le particelle atomiche della birra sono gradevoli nell’universo del mio corpo! Tanto tutto il resto va da solo…che io l’abbia bevuta o no!

*Serafinelli’s koan

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