sabato 25 maggio 2013

Islensk dream


Mi sembrava di sentire la voce dei 120.000 abitanti di Reykjavik
ma non era, era invece il Vento delle Cime, che a quell’ora passava
accompagnato dal suo amico di sempre…il Freddo -40. Indivisibili!

Solo raramente uno dei due restava da solo, sulle Cime…a meditare.

Era l’ora della Lunga Sera in cui il Paesaggio si sposava col Cielo
ed insieme giocavano ad indossare la seta luminosa delle Aurore.

Si scambiavano i ruoli capovolgendo il Mondo…ridevano forte!

Era anche l’ora del Silenzio immusonito…dal Vento delle Cime
che col suo sibilo gli toglieva un po’ del suo ruolo…e che cavolo!

Lo sentivo mugugnare…in silenzio chiaramente! eheheh.

Quando il Vento se ne stava sulle Cime, Lui imperava maestoso!

La Fiamma si accaniva sul Ceppo gelato, appena  prelevato dalla legnaia,
tentando di scaldarlo ma cosciente che lo avrebbe ridotto in cenere.

L’Amore tra Elementi trasforma nel contatto lo stato primitivo.

Questo pensavo, mentre con le mani raccoglievo il Calore
prodotto dai due “amanti”, ormai accomunati nel Rosso consumarsi.

Fuori lo scricchiolio del Ruscello…scricchiolava…giuro!...
dava manforte al Vento delle Cime ad indispettire il Silenzio.

Eccolo…il tremolio delle assi del pavimento, leggero, carezzevole.

Tenevo apposta i piedi nudi, poggiati, in attesa del massaggio.

E puntualmente arrivava, regalatomi dal Geyser della Valle
brontolone ma prodigo nel permettermi bagni caldi, alla faccia del Freddo -40.

Era gustoso il sapore della þurrkaöir kjöt  ammorbidita al vapore

accompagnata dal morbido giallo delle kartöflur…cena da Re!...
chiusa con un ricamato e gustoso laufabrauö…nonché…
una sorsata di Brennivin…ma sii…anche due!

Vedevo il riflesso del Fuoco nei cristallini dei miei occhi.

Mi sentivo parte di una Totalità Corporea che non permetteva distinzione
tra Fuori e Dentro…ma solo appartenenza ad una misteriosa Unità.

Prendevo Sonno nel Sonno del Mondo.

Una sera di mezzo tempo nel Tempo di Mezzo.

Driiinnnn…la realtà mi assale…il Tempo Presente mi assale
è un assalto totale che vuole abbattermi…che non vuole il Sogno!
 Ho in bocca il sapore della carne secca, del giallo delle patate e…
il calore del Brennivin nello stomaco…forse ho lasciato l’uscio socchiuso,
-certamente passerà Gáttaþefur*-, debbo tornare a chiuderlo.

Buonanotte.

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