mercoledì 17 luglio 2013

Ruscello



In comune col lago non hai niente

del mare non conosci l’esistenza…

tra loro...il fiume, tuo emulo grandioso.

Ma i rivi tuoi si parlano d’appresso,

gli steli d’erba ti suonano a violino.

Selvatici colori di corolle e sassi

son resi astratti da chiarezza in corsa.

Tritoni e rane di te hanno fatto casa,

gli uni crestati a spasso sul tuo fondo,

le altre, guardinghe al passo dell’umano

mi guardano e non spiccano alcun salto.

Ci son momenti che l’umano stato

lascia lo spazio a quello ch’eravamo,

le rane l’han capito e restano sorprese.

Sentire che il mio passo non spaventa

mi fa sentire quel sapor di Terra

come avessi radici e non due piedi


e intanto nel suo letto l’acqua scorre…

verso qualcosa...

che non sa e non so.

Nessun commento:

Posta un commento