lunedì 29 luglio 2013

Diobetacarburetilbutancianuro

L’aria pesante che si respira dai pori, non dal naso, che quello ormai è fuori uso da parecchio, comincia a creare difficoltà già a metà giornata ma per fortuna di acqua, seppure lurida, ce n’è a iosa.

Ampi specchi sparsi in tutta l’area metropolitana…specchi neri ma che però riflettono come ossidiana la luce smorta del sole, che con la luna, continua a restare fermo nel cielo bigio.

Per fortuna, dicevo, che ci sono questi specchi dove posso gettarmi per recuperare un po’ d’ossigeno avariato…ma sempre meno di quello che assorbo con i pori dall’aria…certo che nelle branchie se ne sente il gusto disgustoso ma dai e dai mi ci sono abituato, si fa l’abitudine a tutto...a tutto ciò che non sia definitivamente mortale intendo.

Bisogna stare attenti però a gettarsi in questi specchi neri, dove non si vede ad un pollice dal viso…io mi ci sono strappato via la membrana tra il medio e l’anulare, nuotando, con qualcosa di duro e tagliente…probabilmente una parte metallica sommersa di qualche architettura industriale…direi anche arrugginita…mi si è infettata la mano e la membrana non si è più riformata.

Le uscite sono brevi, capirete, tanto per procurarsi il minimo necessario in qualche megadiscarica o alla borsa extranera…lì solo quando si ha la vitale necessità di procurarsi il superfluo, pena la pazzia dovuta al desiderio appunto del superfluo.

Procurato quel che si doveva è bene ritirarsi nella propria buca, meglio se in periferia…la mia è abbastanza confortevole…un’ampia entrata ben rotonda, due comodi ambienti su due livelli e addirittura, appena fuori l’entrata, un metro e mezzo quadro di orticello che mi produce dell’ottima verdura a foglia filiforme… che quella a foglia larga assorbe troppo diobetacarbuetilbutancianuro…che vi assicuro non fa bene affatto, specie al sistema linfodrenante del mio organismo.

La settimana scorre cercando di arrivare alla domenica, ammesso che si sia avuto cura di tenere aggiornato uno straccio di residuo cartaceo di calendario di quando se ne vendevano…aggiungendovi l’anno di anno in anno…ed ovviamente i giorni, chiaramente per sapere quando è domenica.

La domenica di solito vado al mare e mi diverto un sacco a saltare da uno scoglio sullo strato di catrame che ricopre l’acqua e che fa le stesse funzioni di un tappeto elastico…salti e capriole nell’aria…beh adesso devo andare che oggi si prevede una tempesta elettromagnetica con fattore 11.5…meglio chiudersi in buca, passerò il tempo passando il tempo.

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