Scorre la mano sui muri a
blocco
che spennellati da lampioni
antichi
fanno fatica a reggersi al
pendio
roccia di tufo…spugna di
mille storie
Alla scesa, stretta tra
finestre ed usci
il piede oppone resistenza
a oltranza
e scendo piano per sentir
la voce
di queste case abbarbicate
al monte
abbarbicate come chi ora
russa
È tardi e questo tufo
a cui mi appoggio
è scolorato nei toni della
notte
nei toni che m’acquietano
la mente
e in quest’oscurità velata
di giallore
scorre la mano su ruvidezza
scura...
ma all’improvviso dove il
buio è buio
il tufo m’accarezza col
velluto
S'è fatto dolce come questa
notte
s'è rivestito di un muschio
verde vivo
Verde perché lo sento con
la mano
'ché l’occhio non riesce a
farne copia
tanto la notte è entrata in
questo vico
Sono buio nel buio e anche
parola
parola che risponde senza
suono
a un suono che mi giunge
senza note
è solo vibrazione di quel
verde
che rende morbida la roccia
e rende questa notte universale.
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