sabato 7 giugno 2014

Per caso una sera ho incontrato Baudelaire ...e ho intrecciato i miei umili versi in corsivo...con Lui!

...leggete come volete...senza punti...virgole e via dicendo!  :-)

Bizzarra deità, bruna come le notti, dal profumo mischiato di muschio e d'avana, opera di qualche Obi, Faust della savana: ammaliatrice color d'ebano, figlia della nera mezzanotte

Come la notte ammantami d’oblio e sogni che sognati sembrino reali tal che a toccarli ne si senta il corpo del tuo profumo che io ne sia l’ampolla


io preferisco alla costanza, all'oppio, alle notti, l'elisir della tua bocca in cui l'amore si pavoneggia: quando verso di te i miei desideri partono in carovana, i tuoi occhi sono la cisterna in cui bevono le mie pene.


Amo dell’incostanza l’imprevisto dell’oppio lo stordirmi e delle notti il nero misterioso ma vengo a dissetarmi alla tua fonte per alleviar l’arsura della vita


Attraverso i due grandi occhi neri, spiragli della tua anima, demonio senza pietà, versa meno fiamme: io non sono lo Stige per abbracciarti nove volte.


Occhi d’oscurità abbagliante nero inferno profondo e voluttuoso dove rovescio l’anima in ribollir di spume a che si formi lago di piacere


ahimè, e non posso, Megera libertina, per spezzare il tuo coraggio e metterti alle corde, nell'inferno del tuo letto divenire una Prosérpina.



Dea o Dio non fui non sono e non sarò ma sono certo che solo ad un tuo sguardo l’essenza di un Olimpo intero farà di me paurosamente un uomo

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